Si sono tenute venerdì 16 febbraio in Sicilia due importanti iniziative legate ai beni confiscati alla criminalità organizzata alle quali hanno preso parte il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi e il Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Prefetto Bruno Corda.
In particolare, a Palermo, presso la Prefettura, si è tenuta la cerimonia di consegna al Ministero della Giustizia di un complesso di immobili confiscati, alla quale hanno partecipato i più alti rappresentati delle istituzioni locali coinvolte. Il cespite, un complesso immobiliare del valore complessivo di circa 800.000 euro, verrà utilizzato dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Palermo, aliquota Polizia di Stato.
L’attività è stata svolta con grande tempestività da parte dell’ANBSC che, dopo la richiesta del bene per le esigenze del Ministero della Giustizia, ha impiegato meno di un mese per la sua destinazione confermando la tendenza alla velocizzazione dei suoi processi destinatori.
Il Ministro Piantedosi nel corso dell’incontro ha sottolineato che si tratta del «Segno tangibile di come, con i soldi e con il patrimonio della criminalità organizzata, si possa contribuire al miglioramento della città».
Inoltre, a Partinico, in provincia di Palermo, la delegazione ha partecipato anche alla cerimonia di inaugurazione del Mattatoio Intercomunale, sito in contrada Sant’Anna, i cui lavori di realizzazione e completamento sono stati compiuti da quattro aziende confiscate alla criminalità.
L’opera è stata realizzata grazie all’investimento di 11 milioni e 880 mila euro della Città Metropolitana di Palermo e si estende su un’area di circa 20.000 metri quadrati e servirà un bacino di utenza di circa 250.000 abitanti costituito dal comprensorio di Partinico e da una parte di paesi limitrofi della provincia di Trapani.
Il Mattatoio intercomunale di Partinico è il più grande del Meridione, da Roma in giù, ed è l’unico mattatoio dotato di centro di lavorazione carni integrato, che consente al prodotto di uscire dall’impianto pronto per la sua distribuzione.
L’opera, molto attesa dagli operatori della zona, contribuirà sicuramente al rilancio delle attività zootecniche e allo sviluppo economico dell’intero comprensorio ed è stata resa possibile grazie al massiccio impegno delle istituzioni e in particolare dell’Agenzia Nazionale che, attraverso la direzione e il coordinamento delle quattro aziende confiscate alla criminalità organizzata che hanno realizzato i lavori, è riuscita a portare a compimento la definizione dell’appalto che risultava particolarmente complesso e articolato.
Entrambi gli eventi sono l’evidente dimostrazione del successo del lavoro di due importanti rami operativi dell’Agenzia Nazionale: la direzione aziende che segue il complesso lavoro di gestione delle aziende confiscate e la direzione immobili che gestisce i cespiti confiscati con lo scopo di destinarli per farli tornare nelle mani della collettività offrendo presidi di legalità e concrete opportunità di rinascita e di futuro.