Anche i Paesi Bassi interessati al modello italiano

Data:
8 Novembre 2022

Condividi:

Sono sempre di più gli Stati che decidono di approfondire il modello italiano di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, dopo la Turchia, l’Albania e l’Argentina è la volta dei Paesi Bassi.
Già da qualche anno i Paesi Bassi stanno lavorando ad una normativa che regola la Non Conviction Based Confiscation (NCBC) e un comitato di esperti si sta ora occupando di predisporre un regolamento che gestisca la parte pratica della normativa. In tale contesto, nella giornata di ieri, presso la sede di Via del Quirinale, 28 a Roma, si è tenuto un incontro tra una delegazione di esperti olandesi e i vertici dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).
Gli esperti hanno mostrato un elevato interesse per il modello italiano già ampiamente approfondito ed esaminato in sede di predisposizione del disegno di legge.
Nel corso dell’incontro particolare rilievo è stato dato all’illustrazione del processo di destinazione dei beni dal momento della confisca al decreto finale di destinazione e al successivo monitoraggio del loro impiego. Relativamente alle aziende è stata altresì evidenziata la complessità della gestione d’impresa, con particolare riferimento alle difficoltà di garantire il mantenimento dei preesistenti rapporti di lavoro con il personale dipendente.
La delegazione ha posto numerosi quesiti relativi alla pubblicizzazione delle iniziative, alla visibilità dei beni destinabili e all’impatto del riutilizzo ai fini sociali sulla prevenzione del fenomeno criminale ma anche su aspetti di natura prettamente tecnica e giuridica.
L’incontro ha rappresentato un’ulteriore conferma del valore esemplare che il modello italiano ha assunto nel panorama europeo ed internazionale sul tema della gestione e destinazione dei beni confiscati.